Pepe
Nomenclatura binomiale: Piper nigrum
Famiglia: Piperaceae
La pianta del pepe è originaria dell’India, predilige terreni umidi (ma non allagati) e ben concimati, in cui si trovino altri alberi o muri su cui potersi arrampicare visto che si tratta di una liana legnosa perenne e rampicante che arriva fino a 4m di altezza.
Dal suo piccolo fusto dipartono foglie enormi, ovali e coriacee e infiorescenze a spiga di color bianco e profumate che danno vita a piccoli frutti (drupe), da noi conosciuti come spezia e cioè “grani di pepe”, dal tipico sapore piccantino.
Esistono diversi tipi di pepe: nero, verde, bianco e rosso. Il pepe nero è il più conosciuto ed è quello classico dal gusto forte e piccante, per ottenerlo i frutti vengono raccolti prima della maturazione e poi fatti essiccare ad una temperatura moderata facendo seccare nel particolare la cuticola verde esterna. Il pepe verde invece mantiene la colorazione tipica della cuticola grazie all’essiccazione tramite diossido di zolfo, esso ha un gusto meno piccante e più fresco. Sempre dalla stessa pianta ricaviamo ancora il pepe bianco che è il seme stesso, ottenuto mettendo a
bagno il frutto maturo da cui si distaccano polpa e cuticola, esso ha un aroma più forte, ma meno piccante che va quasi verso il dolce. Il pepe rosa, detto anche “falso pepe”, non centra nulla con la pianta del Piper nigrum: si tratta invece del frutto essiccato dell’albero Schinus molle (famiglia Anacardiaceae), dal gusto molto simile a
quello del pepe nero, ma più delicato e dolce (attenzione a non abusarne, in quanto contiene sostanze tossiche se assunte in grandi quantità).
La parte di pianta interessata dal punto di vista erboristica è la stessa interessata dal punto di vista culinario (come spezia) e cioè il frutto essiccato, ma nel particolare quello trattato classicamente e cioè il pepe nero.
I principi attivi contenuti nel pepe sono piperina (l’alcaloide principale), olio essenziale, tannini, terpeni e cromo. Grazie a questo pool di principi attivi questa spezia possiede azione antinfiammatoria, anestetica, antisettica, antiossidante, termogenica, ipoglicemizzante, digestiva (stimola l’assorbimento dei nutrienti) e
aromatizzante. Il pepe nero può essere semplicemente aggiunto all’alimentazione (solitamente in abbinamento a carne, pesce e uova) oppure utilizzato facendone un decotto, molto utile in caso di cattiva digestione, gas intestinali e infezioni interne varie, nonché dolori dentali e gengivali. Molto facilmente lo si trova in capsule,
compresse o estratti idroalcolici per la sua azione ipoglicemizzante (grazie al cromo) e termogenica (grazie alla piperina): il pepe nero è infatti in grado di mantenere costanti i livelli di glucosio nel sangue e di stimolare la produzione di calore nel tessuto adiposo andando così ad agire come bruciagrassi, infatti lo si trova spesso
nei prodotti che coadiuvano la perdita del peso in abbinamento ad altre spezie bruciagrassi (in particolare la curcuma) stimolandone anche l’assorbimento. Non finisce qua il ventaglio di azioni del pepe: il suo olio essenziale può essere aggiunto a prodotti cosmetici anticellulite (sempre per l’azione termogenica) oppure per dolori
osteo-articolare (per l’azione antinfiammatoria e anestetica), esplicando nello stesso tempo l’azione antiossidante, quindi antinvecchiamento, sulle cellule della pelle.
A cura di Milano Marzia (Erboristeria Monte Regale) per il Comizio Agrario di
Mondovì.
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