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Presente e futuro della castanicoltura.

Il Piemonte è una delle principali regioni italiane ed europee per diffusione e coltivazione del castagneto da frutto, il quale ne caratterizza il paesaggio di molte vallate alpine, in particolare nelle province di Cuneo e Torino. Se in generale i castagneti coprono oltre i 150mila ettari di superficie piemontese, il castagneto da frutto insiste su circa 4mila ettari. Sono molti quindi i castagneti che si possono recuperare alla produzione dei rinomati frutti: le castagne.

Inoltre la coltura del castagno da frutto appare ancor più interessante per i servizi ecosistemici che fornisce quali, per esempio, la caratterizzazione del paesaggio, la conservazione della biodiversità, con alberi habitat in grado di ospitare animali e altre piante; la produzione di funghi eduli particolarmente apprezzati, come i porcini e l’ovulo buono, che possono fornire un reddito integrativo alla vendita delle castagne.

Ma qual è la realtà attuale della produzione di castagne, e quali sono le prospettive future?

Il Comizio Agrario e i Custodi dei castagneti delle Alpi Liguri hanno0 cercato di rispondere a questa domanda mercoledì 14 dicembre 2022 alle ore 20,30 presso la sede del Comizio Agrario in piazza Ellero n. 45 in Mondovì attraverso il convegno dal titolo “Presente e futuro della castanicoltura. Coltura, cultura, ambiente ed economia montana”.

La Dott.ssa Maria Gabriella Mellano

Marco Bozzolo

Hanno partecipato la dott.ssa Maria Gabriella Mellano del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, e del Centro Regionale di Castanicoltura del Piemonte, la quale ha fatto una interessante panoramica della castanicoltura europea, nazionale e locale evidenziando le opportunità di questa produzione agricola e sottolineando l’egregio lavoro di salvaguardia e promozione delle varietà autoctone di castagne svolto dal Centro Regionale di castanicoltura di Chiusa Pesio; è intervenuto in seguito il castanicoltore Marco Bozzolo raccontando la sua esperienza e le difficoltà incontrate da giovani come lui nello scegliere di vivere di castanicoltura. È seguito poi un interessante dibattito con il folto pubblico.

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