Liquirizia
Nomenclatura binomiale: Glycyrrhiza glabra
Famiglia: Fabaceae
Nome dialettale (Piemonte): “Rigulissia”
La liquirizia è una pianta erbacea perenne tipica dell’Italia centro-meridionale (e delle zone mediterranee dell’Europa) e cresce fino ai 1000 mslm. Presenta più fusti
eretti e robusti con foglie ovali, allungate e vischiose sulla pagine inferiore, ha fiori viola e peduncolati raggruppati in spighe (tipiche della famiglia dei legumi), mentre
le sue famose radici hanno il diametro di una matita e la caratteristica di essere molto dolci (dal greco Glykys = dolce e rhiza = radice).
Il sapore della radice di liquirizia è forse uno dei più particolari che madre natura ci ha messo a disposizione: di tutta questa pianta l’unica parte utilizzata è infatti la sola
radice che deve essere raccolta nel periodo autunnale e invernale, utilizzando esemplari che hanno superato i 3 anni.
I principi attivi contenuti in questa radice sono saponine (la più importante la glicirizzina), cumarine, resine, tannini e fitoestrogeni. Per questo pool di sostanze, la
liquirizia presenta svariate proprietà: è digestiva, espettorante, leggermente lassativa, antinfiammatoria, rinfrescante, ipertensiva e utile nel contrastare la
sindrome della menopausa.
La radice di liquirizia può essere consumata così com’è succhiandola e masticandola, oppure la si può sbriciolare e sorseggiare in decotto. Si tratta di un rimedio utilissimo
in caso di cattiva digestione, raucedine, tosse, acidità di stomaco o leggero blocco intestinale; è anche un buon rimedio in caso di pressione bassa, ma da evitarne l’uso
in caso di ipertensione. Inoltre, la liquirizia contiene fitoestrogeni per cui può essere un aiuto come rinfrescante per le caudane causate dalla menopausa. La liquirizia in
taglio tisana è utilizzata tantissimo per aggiustare il gusto di altri tagli tisana dal sapore amaro o troppo erbaceo.
Le radici di liquirizia vengono anche lavorate per estrarne il succo: vengono prima lavate, poi fatte essiccare e, una volta rimosse le fibre, vengono macinate, pressate e
messe a contatto con acqua bollente per estrarne appunto il succo. Quest’ultimo viene chiarificato e concentrato tramite bollitura e si ottiene così una pasta nera,
densa e profumata, che viene modellata da un macchinario con la forma desiderata. Con questa pasta nera si fanno caramelle, dolciumi vari e liquori digestivi. Lo stesso
succo solidificato e poi polverizzato è diventato un ingrediente dell’alta cucina: oltre che con la menta e il limone, la liquirizia si sposa benissimo con il pesce bianco e il
risotto, oltre che col cocco.
A cura di Milano Marzia (Erboristeria Monte Regale) per il Comizio Agrario di Mondovì.
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