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Meccanizzazione agricola nel contesto montano.

Mondovì, 24 novembre 2017.

Il Comizio Agrario di Mondovì fin dai primi mesi della sua costituzione nel 1867 ha operato per il miglioramento degli attrezzi prima e delle macchine poi in uso agli agricoltori. Già il primo presidente del Comizio, Emilio Bertone di Sambuy, aveva inventato un particolare aratro che addirittura fu premiato con la medaglia d’argento all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1867. In seguito per agevolare le piccole aziende agricole nel 1888 il Comizio costituì l’Agenzia agraria con lo scopo di acquistare collettivamente attrezzi e macchine per l’agricoltura da affittare poi ai soci a prezzi estremamente popolari. Il Comizio si prodigò anche a fare manifestazioni pubbliche di uso di macchine per dimostrare praticamente il vantaggio di tali innovazioni.

È quindi con un certo orgoglio e con il profondo senso di fedeltà alle proprie radici che il Comizio Agrario è onorato di ospitare venerdì 24 novembre dalle ore 9,30 alle 13 nella sua sede di Piazza Ellero n. 45 a Mondovì  il Convegno “TECNOLOGIE APPROPRIATE E MICROIMPRENDITORIALITÀ CONTADINA E PASTORALE NELLE TERRE ALTE PIEMONTESI” promosso oltre che dal Comizio Agrario stesso, dal Politecnico di Torino, dall’Accademia delle Alte Terre, e dal Collegio “Carlo Albert” di Torino.

Dopo i saluti di Oreste Bertola, Presidente del Comizio Agrario di Mondovì e l’introduzione di Attilio Ianniello, Responsabile Cultura del Comizio Agrario di Mondovì, il prof. Sebastiano Teresio Sordo presenterà l’Accademia delle Alte Terre. A seguire l’intervento dal titolo “Macchine appropriate per una agricoltura contadina montana” dei proff. Walter Franco e Luigi Bartolucci del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale – Politecnico di Torino.

(da sinistra) Luigi Bartolucci, Walter Franco, Oreste Bertola, Teresio Sordo, Attilio Ianniello

Infine un dibattito tra i partecipanti all’incontro sul tema: “Esperienze ed esigenze in termini di meccanizzazione agricola nel contesto montano”.

«Parlare di agricoltura di montagna tout court è limitativo – scrive Walter Franco (Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, Politecnico di Torino) – . In Piemonte, e più in generale in Italia e nel mondo, esiste una pluralità di agricolture di montagna, ognuna unica per conformazione del territorio, organizzazione delle aziende e del lavoro, pratiche agronomiche, tipologie di cultivar, contesto socio economico.
Il progetto di ricerca “Tecnologie Appropriate e Microimprenditorialità Contadina e Pastorale nelle Terre Alte Piemontesi” ha lo scopo di individuare i bisogni specifici, in termini di meccanizzazione, di chi fa agricoltura nella montagna piemontese, e di progettare, realizzare e testare un nuovo prototipo di macchina in grado di soddisfare una delle necessità emerse.
Le aziende di montagna sono spesso di piccole dimensioni, a gestione familiare, e fanno agricoltura contadina, caratterizzata da piccole produzioni di elevata qualità, diversificazione colturale, produzione finalizzata anche all’autoconsumo, trasformazione
e vendita diretta dei prodotti in filiere locali e di prossimità, multifunzionalità. Il tutto su un territorio con morfologia difficile come nel caso estremo di terreni declivi o terrazzati serviti da una viabilità precaria costituita da mulattiere o sentieri.
Eppure l’agricoltura di montagna è fondamentale per il presidio e la conservazione di un territorio ad elevata biodiversità, fragile, e soggetto a dissesto idrogeologico; inoltre l’attività primaria è spesso motivo di richiamo di chi, su questi territori, desidera reinsediarsi.
La meccanizzazione sviluppata a servizio dell’agricoltura industriale di pianura sembra spesso inadeguata nel relazionarsi con le specificità di questi territori ed economie.
L’incontro ha lo scopo di aprire un dibattito fra i partecipanti, detentori di interesse, al fine di far emergere esperienze ed esigenze in termini di macchine e meccanizzazione per una agricoltura contadina di montagna».

 

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