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Progetto “Custodi dei castagneti”

Domenica 8 ottobre 2017 a Viola, organizzato dalla Pro Loco Viola e dall’Associazione “Viola vive” si è tenuta la XIV edizione di colori e sapori d’autunno. In tale ambito si è presentato il progetto “Custodi dei castagneti” e si sono premiate alcune “castagnere”.

Federica Raviolo

 

Piero Lombardi

Dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura Federica Raviolo e la presentazione dell’iniziativa da parte di Piero Lombardi, Attilio Ianniello (Comizio Agrario) e Ettore Bozzolo (Custodi dei Castagneti della valle Mongia) hanno presentato il progetto “Custodi dei castagneti”.

(da sinistra): Ettore Bozzolo e Attilio Ianniello

Quest’ultimo nasce innanzitutto dall’incontro di persone che a vario titolo e in modo diverso hanno conosciuto boschi di castagno nel corso della loro vita; chi ne ha fatto motivo di vita, chi ne ha immagazzinato ricordi d’infanzia, chi ne ha riscoperto bellezza e cultura.

Il progetto si forma nell’ambito della Condotta Slow Food Monregalese Cebano Alta Val Tanaro e Pesio, e del Comizio Agrario dio Mondovì, tuttavia vuole avere un orizzonte più vasto seguendo un itinerario ideale che unisca i “custodi dei castagneti” lungo tutta la dorsale montana della nostra penisola, dal Piemonte alla Calabria.

Gli obiettivi puntano essenzialmente alla valorizzazione dei castagneti e delle castagne promuovendo di conseguenza il lavoro e le speranze dei “custodi dei castagneti”, quali veri difensori di una coltura e cultura rurale di grande importanza umana e sociale.

Una piattaforma online raccoglierà poco per volta quanto i “custodi” delle diverse regioni italiane vorranno condividere con tutti gli uomini e le donne che sono attenti alla biodiversità e alla qualità del cibo, delle relazioni umane e del rapporto con l’ambiente e il paesaggio.

Inoltre la piattaforma ospiterà tutto ciò che sia in grado di focalizzare sui castagneti l’attenzione di un sempre più vasto numero di persone attraverso la promozione di interventi artistici e letterari che sappiano corredare di valore aggiunto l’azione dei “custodi” stessi.

Il progetto nella sua fase iniziale vede la collaborazione dello storico Attilio Ianniello e del cineasta Sandro Bozzolo in un lavoro che si sofferma sui “Custodi dei castagneti della Valle Mongia” e che avrà come prodotto finale un libro e un film.

Il contenuto del libro, scritto da Attilio Ianniello, riguarderà una ricerca storica sugli interventi del Comizio Agrario nel circondario di Mondovì a favore dei castagneti, indirizzato sia alla difesa degli stessi dalle diverse malattie che li hanno colpiti in questi ultimi centocinquant’anni, sia alla formazione agraria dei contadini, sia infine alla promozione della coltivazione delle castagne attraverso la premiazione dei migliori castagneti presenti nel circondario.

Si farà memoria anche delle principali varietà di castagno presenti nel territorio.

Una importante parte del lavoro di ricerca documentale riguarderà la valle Mongia e in particolare i Comuni di Mombasiglio, Viola e Lisio.

Si raccoglieranno infine testimonianze di persone giovani e meno giovani che vogliono intraprendere, o hanno intrapreso, la coltivazione dei castagneti, evidenziandone tutte le sfaccettature, da quella economica (vendita delle castagne, trasformazione e utilizzo in cucina delle stesse) a quella culturale, da quella sociale (ricreazione di comunità in territori marginali) a quella paesaggistica.

(da sinistra): Sandro Bozzolo e Nicola Duberti

Il film realizzato da Sandro Bozzolo, che nella giornata dell’8 ottobre ha presentato un’anteprima del suo lavoro, avrà la seguente Tag-line: Un videomaker distratto dal mondo rivolge lo sguardo verso i boschi che circondano casa sua. Scopre un mondo di bellezza e poesia, popolato da “Custodi dei Castagneti” che si rivelano essere storia della sua storia.

La Storyline esplorerà il rapporto del videomaker con una realtà particolarmente difficile da osservare: i paesaggi della sua infanzia, i giardini che lo circondano. Dopo anni di peregrinazioni e di disordine esistenziale vissuti appassionandosi alle “storie degli altri”, un (giovane) videomaker decide di rivolgere l’obiettivo verso un personaggio bizzarro, che conosce da vicino: Ettore, “Custode dei castagneti della Valle Mongia”, un uomo di mezza età che vive nei boschi come un folletto. L’occasione è fornita da una ricerca antropologica da condurre insieme: il videomaker, “esperto” (dottorato) in Studi dei fenomeni migratori, intraprende con Ettore lunghe sessioni di interviste con le ultime “castagnere” viventi, donne che fino agli anni ’50 del Novecento avevano vissuto in prima persona un network migratorio di carattere lavorativo e stagionale che aveva portato molte di loro a vivere e lavorare nei castagneti della Valle Mongia.

Seguendo la passione di Ettore, la camera esplora il rapporto d’amore tra l’uomo e il suo castagneto. Segue il lavoro nel bosco in ogni stagione, approfondendo i diversi passaggi che scandiscono la vita nel castagneto: la potatura e gli innesti primaverili, la cura estiva, la raccolta delle castagne autunnale, il riposo invernale. Ogni stagione è scandita da un rapporto intenso e vivace tra Ettore e l’ambiente circostante, un rapporto che non si limita a un’interpretazione del bosco come “spazio lavorativo” ma che mostra una vera e propria “concezione esistenziale” del castagneto. Emergono così le notevoli ricchezze del bosco antropizzato: la maestosità di castagni secolari che per sopravvivere hanno bisogno delle attenzioni umane, la profonda ricchezza del sottobosco in termini di ecosistema, le eredità architettoniche lasciate dalla “civiltà della castagna”, il castagneto come “spazio creativo” in cui è possibile lasciare traccia del proprio passaggio.

Il documentario vuole esplorare, attraverso la metafora di un castagneto secolare, il profondo rapporto tra essere umano e memoria. La narrazione è arricchita da immagini d’archivio che mostrano Ettore al lavoro in un bosco impenetrabile e abbandonato nel 2001; le stesse immagini raccontano della profonda trasformazione vissuta da questo castagneto, che appare oggi come un giardino incantato. Allo stesso tempo, la nostra storia vuole riflettere sulla labilità della memoria: nel corso della narrazione verrà svelato che l’intero documentario ha origine da un incendio, dal passaggio di un fuoco che ha cancellato anni di lavoro e collaborazione tra il Custode dei Castagneti e il Videomaker.

Un’ulteriore chiave di lettura emerge nell’ultima parte del film: attraverso un “rovesciamento dei ruoli”, viene svelato il rapporto tra il “Custode dei Castagneti” e il videomaker: l’uno padre, l’altro figlio.

Il film sarà a colori, avrà una durata di circa 75 minuti e sarà arricchito da una colonna sonora di musiche originali da realizzarsi nei castagneti stessi.

Al termine della presentazione, dopo un interessante intervento del professor Nicola Duberti sulla toponomastica locale, si sono premiate alcune donne che in età giovanile hanno svolto l’attività delle “castagnere” ossia raccoglitrici di castagne.

 

Andrea Blangetti, fiduciario della condotta Slow Food Monregalese Cebano Alta Val Tanaro e Pesio

Domenica 15 ottobre 2017 si è replicato in parte l’evento a Cuneo nell’ambito della “Fiera del Marrone”. Ospiti dello stand di Slow Food Monregalese Cebano Alta Val Tanaro e Pesio, Attilio Ianniello, Ettore e Sandro Bozzolo hanno presentato il progetto “Custodi dei castagneti”, mentre il produttore Flavio Baudena di Chiusa Pesio e la professoressa Maria Gabriella Mellano hanno presentato le caratteristiche organolettiche del Marrone di Chiusa Pesio.

(da sinistra): Ettore Bozzolo, Attilio Ianniello, Flavio Baudena e Maria Gabriella Mellano

Sandro Bozzolo

 

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