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Rosa canina

Rosa canina
Nomenclatura binomiale: Rosa canina
Famiglia: Rosaceae
Nome dialettale (Piemonte): “Gratacü”

La rosa canina o rosa di macchia è un arbusto spinoso tipico della zona mediterranea, si tratta di una specie selvatica che si trova spesso lungo le siepi, nelle boscaglie oppure ai bordi delle strade. Il nome “canina” si deve a Plinio il Vecchio, il quale affermava che un soldato romano fosse guarito dalla rabbia, contratta dopo
essere stato morso da un cane rabbioso, grazie a un decotto di radici di questa pianta, a cui sono ascritte proprietà antirabbiose secondo la tradizione popolare, non confermate però dal punto di vista scientifico.
L’arbusto della rosa canina presenta fusti fini, legnosi e ricchi di spine, esso può raggiungere come massimo i 3-4 metri di altezza, ha foglie ellittiche e dentate e fiori che sfumano dal bianco al rosa. Questi ultimi, delicatamente profumati, fioriscono tra maggio e luglio, possono essere singoli o raggruppati a tre e sono molto amati
dalle api bottinatrici. In ottobre-novembre invece, al posto dei fiori, si formano delle bacche rosse, detti cinorrodi, che non sono i frutti veri e propri, ma dei falsi frutti nati dall’ingrossamento del ricettacolo (parte apicale del peduncolo fiorale).
All’interno dei cinorrodi ritroviamo i veri frutti, gli acheni, contenenti ognuno un seme.
La parte della rosa canina che interessa dal punto di vista erboristico è proprio la bacca (il falso frutto) riconosciuto scientificamente come enorme fonte di vitamina C: se le bacche vengono raccolte nel loro preciso periodo balsamico (nel pieno della loro maturazione) possono contenere vitamina C fino a 50 volte in più rispetto alle
arance. Oltre a questa preziosa vitamina, ritroviamo anche tannini, acidi organici, pectine e carotenoidi. Grazie a questo pool di principi attivi, la rosa canina vanta diverse proprietà: antiossidante, immunostimolante, decongestionante nasale, lenitiva per tosse e mal di gola, astringente intestinale, cicatrizzante e tonica sulla
pelle. La monaca benedettina Santa Ildegarda di Bingen, importante erborista del XII secolo, raccomandava gli infusi di cinorrodi di rosa canina nelle fasi iniziali delle influenze, proprio per diminuire i sintomi associati a raffreddore, tosse e mal di gola.
Per l’azione lenitiva sulle mucose, la rosa canina è consigliata in abbinamento all’elicriso per le riniti allergiche da polline ed è anche ideale per contrastare diarrea e vomito grazie all’azione astringente dei tannini. Grazie poi all’elevata presenza di vitamina C, la rosa canina è un immunostimolante fatto e finito poiché attivante dei
linfociti e un ottimo vitaminizzante (contiene caroteni, quindi vitamina A) da utilizzare nei cambi di stagione e nei periodi di particolare stress. Oltre ad un decotto di cinorrodi, questa pianta può essere assunta in maniera più concentrata in tintura madre idroalcolica ed è indicata anche per i bambini per cui esistono in commercio derivati in glicerina o in fruttosio.
Ad uso cosmetico l’estratto di rosa canina lo si ritrova soprattutto in creme viso per la sua azione antiaging e stimolante della produzione di collagene (quindi per contrastare le rughe), ma anche per la sua azione cicatrizzante e astringente contro le macchie e i segni delle cicatrici. L’olio di spremitura dei cinorrodi di rosa canina ha una preziosissima azione rigenerante cellulare, molto simile all’olio di rosa mosqueta, tanto amato dalle donne. Per l’azione astringente, la rosa canina la si può anche trovare nei tonici viso per ridurre la dilatazione dei pori e asciugare le pelli particolarmente sebacee.
L’utilizzo della rosa canina non finisce qua: i cinorrodi sono commestibili, meglio raccoglierli dopo le prime gelate quando sono belli polposi, quindi anche più dolci, si possono mangiare così come sono, in macedonie, frullati, centrifugati, oppure utilizzarli per preparare marmellate e sciroppi. Il gusto è particolare perché acidulo,
dovuto proprio dall’alta percentuale di vitamina C. I petali della rosa canina vengono invece utilizzati per aromatizzare delicatamente il miele.
A cura di Milano Marzia (Erboristeria Monte Regale) per il Comizio Agrario di Mondovì.

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