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Chiodi di garofano

Chiodi di garofano

Nomenclatura binomiale: Syzigium aromaticum / Eugenia caryophyllata
Famiglia: Myrtaceae


La pianta dei chiodi di garofano è un albero sempreverde alto fino a 10–15 m originario dell’Indonesia, ha una chioma tondeggiante con foglie ovali-lanceolate, opposte, di colore rosso da giovani e poi verde scuro andando avanti col tempo e con numerose ghiandole oleifere, i fiori sono riuniti in pannocchie giallastre che si
trasformano poi in bacche piene di semi.


La spezia che noi conosciamo come “chiodi di garofano” sono i boccioli fiorali di questa pianta, raccolti prima della fioritura e poi essiccati, vengono chiamati così per la forma di chiodo e la somiglianza del profumo con quello del garofano comune, ma non hanno nulla a che vedere con questo fiore. I chiodi di garofano sono molto
aromatici, il profumo è nello stesso tempo forte e caldo ma anche dolce e fiorito, con una punta di pepato. Essi vengono utilizzati in cucina sia per aromatizzare i dolci che i piatti salati: torte di mele, pandolci e panpepati, biscotti, tè, tisane, liquori, vin brulé (insieme alla cannella), selvaggina, arrosti, brodi e formaggi stagionati;
addirittura alcune verdure, come cipolle, cipolline e carote vengono riposte in conserva con l’accompagnamento di due chiodi di garofano, sia per aromatizzare che per conservare. Quest’ultima caratteristica è data dal fatto che il componente principale di questa spezia, l’olio essenziale, ha funzione sia antisettica che antiossidante.
Oltre che in cucina, i chiodi di garofano hanno un importante interesse a livello erboristico: grazie al pool di principi attivi dato da olio essenziale (la cui molecola principale è l’eugenolo), tannini, flavonoidi, mucillagini e acido oleanico, essi espletano diverse azioni tra cui anestetica locale, digestiva, carminativa, antispasmodica, tonica della circolazione sanguigna e della mente, stimolante del gusto e dell’olfatto, nonché antisettica, antiossidante e aromatizzante come anticipato prima.
I chiodi di garofano possono essere usati in decotto per dolori dentali o per infezioni della bocca, un tempo addirittura si usava masticare un chiodo nel punto del dolore, proprio per la sua azione analgesica locale, o succhiarne due per qualche minuto per combattere l’alitosi. Al giorno d’oggi la maggior parte dei prodotti odontoiatrici e per la cura della bocca sono proprio a base di eugenolo, la molecola principale di questa
spezia. Lo stesso decotto agisce nell’apparato gastrointestinale sempre con funzione antisettica ma anche digestiva, carminativa e antispasmodica, andando a velocizzare la digestione e ridurne tutti i sintomi negativi come nausea, gonfiore e flatulenza.
L’azione antisettica può essere sfruttata anche per tenere lontano le tarme dagli armadi piantando i chiodi di garofano in un’arancia da riporre al suo interno, oppure fare la stessa cosa in mezzo limone da riporre in una stanza per tenere lontano le zanzare (o anche aggiungere qualche chiodo in un pout-pourri). Oltre a tutte queste
possibilità, l’olio essenziale ricavato dalla distillazione in corrente in vapore dei chiodi di garofano viene utilizzato moltissimo in cosmesi per l’aroma o aggiunto come ingrediente funzionale a prodotti per problemi muscolari e osteo-articolari grazie al suo potere analgesico. Inalare lo stesso olio, mettendo semplicemente una goccia su
un fazzoletto, aiuta anche a combattere il raffreddore, il mal di testa e a migliorare il tono dell’umore.

A cura di Milano Marzia (Erboristeria Monte Regale) per il Comizio Agrario di Mondovì.

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