In questi ultimi anni, di fronte ad una sempre più crescente consapevolezza dei limiti di un modello economico che mette a rischio l’ambiente e la stessa sopravvivenza di una larga parte della popolazione mondiale, sempre di più si cerca di affermare un modello alternativo di economia circolare, un modello, semplificando al massimo, che afferma che ogni prodotto può essere rigenerato, riutilizzato, valorizzato e rimesso in circolo generando nuova vita, riducendo in modo importante sprechi e rifiuti. Questo modello utilizzato in agricoltura ne amplia la sostenibilità in generale e permette anche di produrre cibo buono e sano in modo naturale e biologico persino in ambiente urbano.
Il Comizio Agrario lunedì 14 febbraio 2022 ha presentato un esempio virtuoso che può essere replicabile ovunque. Parliamo dell’esperienza dell’azienda Circular Farm dell’agronomo Antonio di Giovanni. Circular Farm è a Scandicci, un comune facente parte dell’area urbana di Firenze. L’obiettivo del progetto Circular Farm è quello di produrre cibo sano e di qualità rigenerando le risorse e limitando al massimo la produzione dei rifiuti.
Utilizzando come substrato i fondi di caffè, ricchi di nutrienti, raccolti nei bar del territorio, si coltivano funghi del genere Pleurotus, Shiitake e Hericium. Quando il substrato diventa esausto lo si rigenera attraverso il processo di vermi-compostaggio, da cui si ottiene l’humus di lombrico. Questo viene impiegato come ammendante per l’orto sinergico. I lombrichi vengono integrati nel circuito acquaponico: gli scarti organici dei pesci costituiscono fertilizzanti naturali impiegabili nella coltivazione di ortaggi con il metodo idroponico (coltivazione fuori suolo).
Il seminario dal titolo “Fattoria urbana, agricoltura circolare. L’esempio della Circular Farm”, ha visto la partecipazione di Antonio Di Giovanni, ideatore della Circular Farm di Scandicci (FI) e della dott.ssa Marzia Milano dell’Erboristeria Monte Regale.
No comments