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Finocchio

Finocchio

Nomenclatura binomiale: Foeniculum vulgare

Famiglia: Apiaceae (ex Ombrellifere)

MARZIA MILANO (a cura)

Il finocchio è una pianta erbacea aromatica della zona mediterranea, forse la più coltivata nel nostro areale, vanta infatti una coltivazione orticola fin dal XVI secolo. Essa si coltiva in pieno campo o in serra, prediligendo temperature miti, grazie comunque alle ibridazioni, il finocchio è disponibile sulle nostre tavole tutto l’anno. La pianta del finocchio presenta foglie verdi che ricordano il fieno (da qui il nome foeniculum) e piccoli fiori gialli a forma di ombrelli che sbocciano in estate e poi si trasformano in piccoli frutti detti acheni, impropriamente chiamati semi. Il finocchio raggiunge i 60-80 cm e la parte che noi consumiamo è la grossa guaina a grumolo bianco che si sviluppa alla base. Quest’ultimo si può mangiare crudo nelle insalate oppure lessato e gratinato in accompagnamento a pesce e carne. A livello erboristico, la parte utilizzata è l’achenio (frutto) che si può utilizzare in infusione oppure in tintura madre (estratto idroalcolico). I principali costituenti chimici sono l’olio essenziale (in cui ritroviamo anetolo, fencone e estragolo), flavonoidi e tracce di idrossicumarine. Il profumo e il conseguente gusto dolce del finocchio è dato proprio dall’olio essenziale e in particolare dall’anetolo che viene infatti utilizzato nell’industria agroalimentare, nel campo liquoristico, in pasticceria, nella stagionatura dei cibi e anche per aromatizzare i prodotti per l’igiene orale. Attenzione però a non abusare dell’anetolo poiché in grandi quantità provoca convulsioni. Le proprietà dei “semi” di finocchio sono conosciute sin dai tempi degli antichi Greci, ma furono i Romani a diffonderne l’utilizzo in tutto l’areale mediterraneo: il termine “infinocchiare”, cioè “farsi prendere in giro” deriva infatti dall’antica Roma, dove i commercianti di vino utilizzavano proprio il finocchio per coprire i cattivi odori del vino stesso. Tutt’oggi è risaputo che una bella tisana a base di “semi” di finocchio è utilissima in caso di gonfiore al ventre e cattiva digestione, le sue proprietà principali sono infatti:

-carminativa (stimola l’assorbimento dei gas intestinali diminuendo le problematiche di meteorismo), -antispasmodica e digestiva (rilassa la muscolatura addominale favorendo il transito del cibo e la sua digestione),

-diuretica e detossinante (favorisce la diuresi con la conseguente eliminazione delle tossine),

-fluidificante delle secrezioni bronchiali (aiuta a ridurre la produzione di catarro),

-galattogena (stimola la montata lattea e la conseguente produzione di latte materno, inoltre è un ottimo anti-coliche per i neonati che assumono latte dalle madri che fanno uso di infusi a base di finocchio).

Un utilizzo domestico dei semi di finocchio è quello di masticarli in caso di alitosi: essi favoriscono la produzione di saliva che è funzionale ad una bocca più pulita e, grazie al contenuto di olio essenziale, hanno una leggera azione antisettica. In cucina possono poi essere utilizzati per aromatizzare pane, focacce, carne, pesce e liquori.

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