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Il Comizio Agrario nella Bottega del Dogliani

Nella suggestiva cornice della Bottega del Vino Dogliani Docg in Piazza San Paolo a Dogliani, il Comizio Agrario di Mondovì ha presentato il libro “Storia di uve, di colli e di vini. Il Comizio Agrario di Mondovì e lo sviluppo della viticoltura locale” scritto da Attilio Ianniello, direttore del Comizio stesso.

(da sinistra) Nicoletta Bocca, Pier Franco Blengini, Attilio Ianniello, Nicola Chionetti

L’intervento di Pier Franco Blengini

(da sinistra) Pier Franco Blengini e Attilio Ianniello

Attilio Ianniello

Accolti da Nicoletta Bocca e da Nicola Chionetti, il Presidente Pier Franco Blengini ha ricordato i forti legami tra il Comizio e Dogliani, legami che sono sottolineati anche nel lavoro di ricerca svolto da Attilio Ianniello.
La Premessa del libro di Attilio Ianniello inizia con lo scritto di Felice Garelli, datato 27 agosto 1868, come epigrafe:
«La qualità di vite che per la sua diffusione si può dire l’unica coltivata nel Circondario si è il Dolcetto. La coltiva l’alpigiano e l’abitante della pianura con più o meno vantaggio; ma essa prospera nelle nostre colline e specialmente in tutta la regione a destra del Tanaro denominata la Langa… Grazie alla buona proporzione dei principi che ne compongono il mosto, i vini di Dolcetto riescono graditi a tutti i gusti, sono più d’ogni altro salubri e perciò adatti ad un’estesa consumazione e possono, se fatti con diligenza, sostenere il confronto di quelli delle più reputate province del Piemonte».
Prosegue poi con il seguente testo:
“Il Comizio Agrario di Mondovì conserva la storia rurale del territorio, una storia particolare che ha visto uomini e donne lavorare intensamente per migliorare la loro condizione economica e sociale, migliorando nel contempo la produzione agraria del territorio.
Quest’anno ricorre il 150° anniversario della prima Esposizione enologica organizzata dal Comizio Agrario a Mondovì, il primo atto pubblico di un interesse verso la vitivinicoltura che avrebbe segnato in modo importante l’attività del Comizio nei decenni seguenti.
Era il settembre 1868 e nella sede del Liceo a Mondovì Piazza diversi espositori del Circondario presentarono il loro vino.
Nel testo che segue, quindi, cercherò di tracciare, per cenni, il percorso della modernizzazione e razionalizzazione della coltura della vite voluto dal Comizio Agrario.
Scorrendo le pagine dei “Bollettini” che il Comizio Agrario pubblico fin dal 1867, data della sua fondazione, e de “L’Agricoltore Monregalese”, periodico che a partire dal 1906 affiancò i “Bollettini”, ci si imbatte nei resoconti di esposizioni e concorsi di vini e uve, si possono leggere nozioni scientifiche sulla vitivinicoltura, venire informati sulle costituzioni di associazioni di produttori e di cantine sociali, resi edotti delle lunghe e drammatiche lotte contro le malattie della vite quali l’oidio, la fillossera e la peronospora che per decenni hanno tormentato le vigne e, come nel caso della fillossera, distrutto definitivamente la viticoltura in interi territori del Circondario.
Si dipana quindi nella letteratura stampata dal Comizio Agrario una storia sociale importante, fatta di fatica e di lotta, ma anche di acquisizione di cultura e di scienza agraria ed economica.
Nel corso della sua storia, poi, il Comizio Agrario individuò nel Mandamento di Dogliani il territorio particolarmente vocato alla viticoltura e per questo vi fondò una Sezione Agraria a cui ho dedicato un breve saggio. È certamente interessante che il ricordo della Sezione Agraria doglianese del Comizio Agrario di Mondovì cada quest’anno, il 2018, mentre si celebra a Dogliani il bicentenario della nascita di Giovanni Battista Schellino, conosciutissimo per le sue opere architettoniche, ma importante per il mondo rurale per essere stato il presidente della Sezione Agraria doglianese dalla sua costituzione agli inizi del 1890 fino al 1905, l’anno della sua morte.
Il testo del lavoro che segue parte dal primo Comizio Agrario di Mondovì del 1843 e si ferma agli anni Settanta del Novecento. Per non appesantire la narrazione con l’inserimento dei nomi degli eletti, ogni volta che si sono rinnovati il Consiglio Direttivo e la presidenza del Comizio, ho scelto di inserire nell’Appendice l’elenco dei Consigli e dei Presidenti di quell’arco di tempo, per chi fosse interessato a conoscerli.
Mi si permetta di citare a conclusione di questa breve premessa alcune frasi di Enzo Bianchi sul rapporto mitico dell’uomo con la vigna, tratte dal libro “Il pane di ieri”, un brano di cui mi sono ricordato mentre scrivevo questo libro: «La vigna… non è una coltivazione immediatamente produttiva: piantare una vigna è come fare un matrimonio con la terra, è gesto di grande speranza, che non a caso la Bibbia pone come il primo gesto compiuto da Noè dopo il diluvio. Significa stipulare un’alleanza con un pezzo di terra, affermare che lì, in quel posto preciso, si vuole dimorare, che ci si prende il tempo di attendere lì e non altrove i frutti del proprio lavoro: coltura e cultura “radicalmente” diversa da quella nomadica è quella della vigna, una sorta di patto nuziale tra l’uomo e la natura senza il quale non può nascere la “civiltà”»”.


Il libro è reperibile presso la sede del Comizio Agrario, Piazza Ellero n. 45 in Mondovì.
segreteria@comizioagrario.org

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