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Libereso Guglielmi. Diario di un giardiniere anarchico

Il Comizio Agrario e la libreria Banco di Mondovì hanno presentato venerdì 15 marzo 2024 alle ore 17,30 nella sede del Comizio Agrario in piazza Ellero n. 45 in Mondovì, nell’ambito della rassegna “Coltiviamo letture”, il libro “Libereso Guglielmi. Diario di un giardiniere anarchico” a cura di Claudio Porchia.
«Una vita straordinaria, quella del “giardiniere di Calvino”, raccontata in prima persona con penna leggera, libera e appassionata, e accompagnata dai taccuini dedicati agli studi sugli alberi, al mimetismo in natura, alla teoria degli innesti all’agricoltura biologica».

Libereso Guglielmi

Libereso Guglielmi (Bordighera 1925 – Sanremo, 2016) – Giardiniere, floricoltore, disegnatore; ha lavorato nella Stazione sperimentale di Floricoltura di Sanremo diretta da Mario Calvino, padre del celebre scrittore Italo Calvino. Nell’ultima fase della sua vita si è dedicato alla didattica e alla divulgazione.
«Il nuovo giardiniere era un ragazzo coi capelli lunghi e una crocetta di stoffa in testa per tenerli fermi. Adesso veniva su per il viale con l’innaffiatoio pieno, sporgendo l’altro braccio per bilanciare il carico». Con queste parole il giovane Italo Calvino descriveva il giardiniere Libereso Guglielmi nel suo racconto “Un pomeriggio, Adamo”, raccolto nella sua prima antologia, “Ultimo viene il corvo”.
La vita di Libereso e Italo Calvino si è intrecciata in modo singolare: il primo nacque nel 1925 sulle colline di Bordighera da una famiglia di anarchici, vegetariani ed esperantisti, il secondo nel 1923 a Santiago de Las Vegas, vicino a L’Avana, da una coppia di naturalisti di straordinaria importanza (il padre Mario fu cattedratico ambulante di agricoltura per il Comizio Agrario di Porto Maurizio, oggi Imperia, la madre Eva Mameli fu docente di botanica all’Università di Cagliari e responsabile della Stazione sperimentale di floricoltura di Sanremo). I due ragazzi vissero alcuni anni della loro giovinezza uno a fianco all’altro scambiandosi idee, progetti, speranze.
Interviene il giornalista, saggista e promotore di eventi culturali Claudio Porchia.

(da sinistra) Massimo Maia della Libreria “Il Banco” e il giornalista Claudio Porchia

 

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