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Pomodoro & C.

Marzia Milano

Le Solanaceae sono una famiglia molto vasta che comprende circa 1500 specie, sono per lo più erbacee, molte rampicanti, amano il caldo e sono state nella maggior parte dei casi importate dal Nuovo Continente al Vecchio. Ciò che le accomuna è il contenuto in solanina, un alcaloide potenzialmente tossico per l’uomo (3mg/kg peso corporeo è la dose tossica, mentre 6mg/kg è la dose mortale), in linea di massima però questo alcaloide si trova nelle parti verdi delle piante e nei frutti non maturi (la solanina si degrada con la maturazione), infatti molti di essi sono commestibili e fanno parte della nostra alimentazione quotidiana: parliamo di pomodoro, peperoni con peperoncini e melanzane. Pomodori, soprattutto peperoncini e una varietà
particolare di melanzane vengono anche utilizzati a scopo erboristico.

1) Solanum lycopersicum (pomodoro)
Il pomodoro, originario dell’America centrale e del Sud, venne importato in Europa per la prima volta nel 1540 da Hernàn Cortés, ma venne utilizzato come semplice pianta ornamentale fino alla fine del 1600, quando si cominciò ad utilizzarne la polpa dei frutti maturi come salsa, solo da metà del 1700 cominciò ad arrivare sulle tavole della maggior parte delle persone.
Si tratta di una specie erbacea annuale alta 1-2 metri, eretta ma che tende a protrarsi verso il basso con la maturazione dei frutti. Possiede foglie pubescenti di color verde opaco e fiori gialli raggruppati all’ascella delle foglie che si trasformano in bacche dalle più svariate forme (la più classica è quella tondeggiante) di colore rosso a piena maturazione. Si tratta di uno degli ortaggi più coltivati, presente su tutte le nostre tavole.
Il colore rosso del frutto è dato da una molecola appartenente alla famiglia dei carotenoidi: il licopene, il principio attivo più importante del pomodoro con una potentissima attività antiossidante. Con pomodoro intendiamo proprio il frutto che viene utilizzato a piena maturazione (quando è ancora verde non può essere utilizzato poiché contiene ancora solanina), esso contiene inoltre vitamine (A, gruppo B, C), sali minerali (potassio, fosforo, magnesio, calcio, sodio, ferro) e acidi organici. Grazie a questo pool di attivi il pomodoro presenta molteplici proprietà:
antiossidante, diuretica (per la presenza di acqua), preventiva delle problematiche relative alla prostata, leggermente digestiva, vitaminizzante e rimineralizzante.
Il pomodoro può essere innanzitutto consumato tale e quale, oppure in frullati unendolo ad altri ortaggi o frutta con azione diuretica e naturalmente vitaminizzante e rimineralizzante. Il licopene, al contrario di alcune vitamine e minerali, viene assorbito più facilmente con l’aumentare della temperatura, quindi è più facile assorbirlo tramite salse e sughi che sono cotti. In erboristeria si trovano poi estratti secchi (in capsule) di pomodoro per integrare efficacemente il licopene: nell’organismo umano questa molecola viene concentrata nel plasma, nelle ghiandole surrenali, nella donna anche nelle mammelle e nell’uomo anche nella prostata e nei testicoli. Il licopene essendo un forte antiossidante previene l’invecchiamento cellulare combattendo lo stress ossidativo, proprio per questo gli estratti di pomodoro sono ottimi preventivi di malattie degenerative, malattie cardiovascolari e forme tumorali, in particolare alla mammella e alla prostata proprio per il fatto di concentrarsi in questi organi.

2) Capsicum annuum (peperone e peperoncino)
Pianta a portamento eretto con foglie e fusto verde opaco a volte pubescenti (ma meno rispetto al pomodoro), presenta fiori singoli di colore bianco che compaiono all’ascella delle foglie, da cui poi nascono dei frutti dapprima verdi che maturando virano poi al giallo, all’arancio e al rosso, parliamo in questo caso dei peperoni, ma anche dei peperoncini che rispetto ai primi sono più piccoli e di forma più allungata (meno quadrangolare). Si tratta di una pianta originaria del Messico dove, già all’arrivo degli Spagnoli agli inizi del 1500, gli Aztechi ricavavano moltissime varietà
sia di peperoni che di peperoncini, questi ultimi addirittura era ritenuti sacri e venivano usati come moneta di scambio.
Come per il pomodoro, di questa pianta si utilizza il frutto maturo (se non lo fosse conterebbe solanina), ricco di beta-carotene, vitamine (A, gruppo B, C), sali minerali (potassio, fosforo, magnesio, calcio, sodio, ferro), aminoacidi ed in particolare capsacina, un alcaloide tipico del genere Capsicum presente soprattutto nella parte bianca interna che sorregge i semi (tessuto placentare). Grazie in particolare a questa molecola, i peperoni e soprattutto i peperoncini (che contengono più capsaicina) hanno un sapore piccante e presentano proprietà vasodilatatrice,
ipotensiva, stimolante del metabolismo e analgesica locale se applicata topicamente.
Nel settore erboristico si trovano estratti di peperoncino ad uso interno per coadiuvare la circolazione sanguigna e la corretta funzionalità dell’apparato cardiovascolare, nonché per promuovere la funzione digestiva e per stimolare il metabolismo, grazie all’azione termogenica (genera calore e aiuta il corpo a “bruciare” di più). Ad uso esterno invece gli estratti di peperoncino vengono aggiunti a pomate analgesiche (soprattutto per dolori osteo-articolari): la capsaicina è in grado di interferire coi nervi sensoriali cutanei che trasmettono lo stimolo del dolore, infatti è molto indicato per lenire dolori localizzati e scaldare i muscoli prima di prestazioni sportive (in questo caso aumenta anche l’apporto di sangue al muscolo). Naturalmente è d’obbligo evitare l’applicazione sulla pelle lesa e infiammata o vicino a occhi e mucose per evitare il forte bruciore che il peperoncino creerebbe in queste zone.

3) Solanum aethiopicum (melanzana rossa di Rotonda)
La melanzana classica (Solanum melongena) è una pianta erbacea eretta, alta fino a un metro, con ampie foglie verde scuro pubescenti, possiede fiori bianco-viola abbastanza grandi che si trasformano in frutti rotondi o allungati di colore viola-nero, con la polpa bianca, che si consumano esclusivamente cotti poiché da crudi contengono ancora solanina.
La melanzana rossa, nel particolare, è una pianta molto simile alla melanzana classica nel portamento ma il suo frutto è esclusivamente arrotondato ed è di colore rosso come un pomodoro (viene infatti chiamata anche “melanzana a pomodoro”), la polpa è però come quella delle melanzane, anche se a differenza di queste ultime non diventa nera dopo il taglio (grazie al contenuto di sostanze antiossidanti). E’ una pianta originaria di Africa e Asia tropicale, importata in Italia quasi esclusivamente nelle regioni del sud (ha bisogno di un clima caldo secco), ha acquisito la
denominazione DOP con presidio Slow Food in Basilicata come “Melanzana rossa di Rotonda” poiché coltivata nei comuni di Rotonda, Viggianello, Castelluccio Superiore e Castelluccio Inferiore (nel parco nazionale del Pollino, provincia di Potenza). Di questa pianta si utilizza il frutto che contiene acido clorogenico (polifenolo), flavonoidi, fitosteroli, vitamine (sopratutto C), sali minerali (potassio, magnesio, calcio, sodio) e amminoacidi essenziali. Il suo estratto secco (inserito in capsule), marchiato commercialmente col nome di Solanred® , è utilizzato in erboristeria
come prodotto con proprietà antiossidante, regolatrice della pressione sanguigna (per la presenza di acido clorogenico), ipolipidemizzante e rivitalizzante (grazie al contenuto in aminoacidi essenziali).

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